La scuola del futuro

Moderna, aperta, in dialogo col mondo del lavoro: la Generazione Z disegna la “scuola del futuro”

Al Festival dei Giovani® a Gaeta un sondaggio ha coinvolto più di 2400 giovani tra i 16 e i 19 anni oltre a 3500 risposte pervenute attraverso la piattaforma web: tra le priorità avvertite l’abbattimento delle barriere culturali e una maggiore legalità


 

Il cambiamento del Paese? Parte dalla scuola. Lo sanno bene gli oltre 2400 teenager, tra i 16 e i 19 anni, che scrivendo su Post-It colorati hanno risposto alla domanda “Quali sono le tue proposte per un Paese felice?”. È stato questo uno dei temi centrali del Festival dei giovani, al quale hanno partecipato 20mila studenti provenienti da tutt’Italia, tenutosi a Gaeta dal 10 al 13 aprile 2018. Una kermesse di workshop, dibattiti, seminari, competizioni, concerti e sport con giovani e studenti provenienti da tutt’Italia, protagonisti indiscussi con testimonianze, storie, start up, musica, poesie e racconti, reportage ed inchieste.

“Mentre noi adulti ci preoccupiamo di un futuro incerto e che sentiamo problematico - spiega Fulvia Guazzone, fondatrice del Festival dei giovani - mentre ci avvitiamo in un asfissiante dibattito sulle pensioni e su quello che avverrà, i ragazzi sono fermamente concentrati sul presente. Sul loro presente. Sono consapevoli che qui e ora si cambi e si rinnovi il Paese. Di fatto, ci chiedono (solo?) di dar loro più strumenti per svolgere appieno il loro compito: formarsi, costruire, migliorarsi. Per una vita piena”.

La generazione Z ritiene che l’Italia debba investire nella formazione e nella valorizzazione dei giovani per continuare ad essere competitiva. Il dato emerge chiaramente dal sondaggio condotto a Gaeta in presa diretta, attraverso i messaggi che i ragazzi hanno lasciato su una lavagna messa a disposizione dove esprimere liberamente le proprie idee, e dalle 3500 risposte pervenute sulla piattaforma web durante le settimane precedenti al Festival. Il 30% degli studenti intervistati desidera una scuola più moderna, che dialoghi maggiormente con il mondo del lavoro, un luogo dove non si apprendano solo nozioni, ma sia dedicato tempo alla formazione della personalità. Una scuola aperta, che li formi a tutto tondo, che non resti arroccata su se stessa e isolata dal mondo esterno.

Il 17% circa degli studenti avverte la necessità di spazi e luoghi di aggregazione dedicati, segue la richiesta di maggiori posti di lavoro per i giovani (10,33%), al pari del bisogno di abbattere le barriere culturali e fisiche. Tra le priorità individuate anche: maggiore legalità (9,91 %), strutture sportive all’avanguardia (8,26%), un sistema più meritocratico (5,78 %), politiche e investimenti che migliorino l’ambiente in cui viviamo (4,95 %) e infine incentivi e agevolazioni per i giovani che vogliano avviare una propria attività (3,30%).

Nella scuola del futuro i giovani vorrebbero poter studiare nuove materie, una tra tutte l’uso consapevole dei social media, ma anche avere laboratori dedicati a praticare musica, teatro, videoproduzione, fotografia e altre attività che li aiutino a sviluppare soft skills fondamentali nel mondo del lavoro e nella vita. Nei poli scolastici del futuro le nuove generazioni vorrebbero trovare anche strutture sportive adeguate, aule con una diversa disposizione dei banchi, che consentano di lavorare in gruppo e professori che siano severi quando serve, ma dialoganti con gli studenti e capaci di stimolare un clima sano e non eccessivamente competitivo.

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